Un tempo, il 29 settembre, giorno di San Michele Arcangelo, i grappoli d’uva dolci e zuccherini erano pronti per la vendemmia. Prima i contadini si dedicavano alla cura dei campi e dei vigneti, successivamente il lavoro si spostava nelle cantine, tra le botti. In un Trentino in cui le coltivazioni erano policolturali, il vino rappresentava un’integrazione alla dieta povera dei territori di montagna. Gli studenti, analizzando documenti, conoscono la leggendaria figura del saltaro e l’importanza della gestione sostenibile delle acque, in un’ottica di economia di sussistenza.
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